Il padiglione Galli dell’Ospedale di Tradate è una struttura edificata alla fine degli anni ‘60 su due e, in parte, tre livelli fuori terra.
IL PROBLEMA
Al momento del sopralluogo il fabbricato non presentava cedimenti né lesioni significative. Vista l’esigenza di aggiungere un piano all’edificio, per non intervenire direttamente sulla geometria e profondità delle fondazioni, era necessario aumentare la portanza del terreno di fondazione fino al raggiungimento dei valori di progetto.
Le esigenze del cliente
Il committente necessitava un intervento che garantisse nel tempo la massima sicurezza dell’edificio. La delicatezza del contesto imponeva inoltre la scelta di una squadra di professionisti capaci di lavorare nel rispetto di molti limiti operativi senza interferire con le normali attività ospedaliere.
Perché è stata scelta la soluzione Uretek:
- Rapidità
attenta pianificazione e programmazione dei tempi di esecuzione che permettevano di realizzare l’opera in tempi relativamente brevi; - Costi competitivi
- Non invasività
l’intervento proposto da Uretek non necessitava di scavi o lavori in muratura, non avrebbe sporcato l’area né prodotto scarti di lavorazione; - Monitoraggio continuo del lavoro
sia durante che dopo l’intervento le attività sarebbero state sottoposte a controllo in tempo reale mediante tecnologia laser d’avanguardia e personale altamente qualificato; - Applicazione della tecnologia esclusiva Uretek Deep Injections®
che, grazie all’iniezione della resina espandente Uretek Geoplus® ad alta pressione di rigonfiamento, compatta il terreno e stabilizza le strutture; - Attenzione all’ambiente
la miscelazione fuori terra delle resine Uretek® genera un prodotto finale inerte, che non rilascia eluati nel terreno e nelle eventuali falde presenti.
LA SOLUZIONE
Per migliorare i parametri di rigidezza del terreno di fondazione, abbiamo scelto la metodologia Uretek Deep Injections® caratterizzata da bassa invasività e tempi di esecuzione rapidi. Iniettando nel terreno la speciale resina espandente Uretek Geoplus®, questa tecnologia è in grado di addensare il terreno di fondazione a vari livelli di profondità. Nel caso in esame abbiamo svolto il lavoro in due fasi distinte ma complementari:
- 1ª FASE - Compattazione superficiale
iniezioni eseguite all'intradosso delle fondazioni con lo scopo di migliorare le caratteristiche geomeccaniche del terreno e riempire i vuoti macroscopici presenti nell'interfaccia fondazione-terreno. - 2ª FASE - Consolidamento in profondità
ulteriori iniezioni eseguite su 2 livelli di profondità nel volume di terreno maggiormente interessato dai carichi trasmessi dall’edificio.
Complessivamente abbiamo consolidato il terreno sottostante 500 ml di fondazione in circa 40 giorni lavorativi.
OSSERVAZIONI
Prima dell’esecuzione dell'intervento di consolidamento abbiamo eseguito un test sul terreno sottostante 13 ml di fondazione. La misura del miglioramento ottenuto in seguito alle iniezioni, tramite l’esecuzione di prove penetrometriche dinamiche comparative, insieme alla valutazione dei parametri del terreno ci hanno consentito di tarare la geometria e i parametri d’iniezione per ottimizzare l’intervento globale.
L'INTERVENTO NEL DETTAGLIO
Le indagini
Il terreno di fondazione era principalmente composto da ghiaia e sabbia in matrice coesiva. Per quanto riguarda l’apparato fondale, una parte del fabbricato (zona A - complessivamente circa 185 ml di fondazioni) poggiava su un cordolo in cemento di larghezza pari al muro soprastante, impostato alla profondità di ca. 15 cm dal piano campagna; la parte restante (zona B) che sviluppa circa 315 ml di fondazioni, si fondava su un cordolo analogo al precedente ma impostato alla profondità di ca. 30 – 40 cm dal piano di calpestio.
L'intervento
Abbiamo svolto i lavori di consolidamento in 3 periodi temporalmente consecutivi.
Primo periodo
Nel mese di gennaio 2001 abbiamo consolidato il terreno sottostante 13 ml di fondazione relativa ad un tratto di muro perimetrale della “zona A”. Durante tali operazioni abbiamo eseguito due prove penetrometriche dinamiche tipo DPM 30 (DP A e DP B).
I risultati forniti da tali prove ante intervento, dalla valutazione delle informazioni relative ai siti circostanti e dall'analisi della documentazione fornita dal committente hanno confermato la fattibilità dell'intervento e permesso di tarare la geometria e i parametri di iniezione per poter eseguire al meglio l’intervento.
Secondo periodo
Nel mese di febbraio 2001 abbiamo trattato la “zona A”. Le prove penetrometriche eseguite in tale zona (DP C e DP D) hanno confermato un netto miglioramento delle caratteristiche geomeccaniche del terreno di fondazione. Da sottolineare il fatto che non essendo stato possibile eseguire tali prove esattamente sotto la fondazione, ma solo in adiacenza ad essa, non abbiamo potuto rilevare i valori massimi di compattazione.
Terzo periodo
Nei mesi di maggio e giugno 2001 abbiamo consolidato il terreno della “zona B”. Il grado di miglioramento del terreno di fondazione in tale zona é stato rilevato dalle prove denominate DP H, DP I e DP L. Risulta interessante il fatto che l'effetto di compattazione indotto dalle iniezioni, oltre ad essere stato registrato in modo marcato nella zona iniettata, è stato misurato anche oltre la profondità massima d’iniezione per ulteriori 1.50 m. A scopo di ricerca abbiamo allestito un campo prove esterno al fabbricato, costituito da due zone di terreno trattato ed altrettante da trattare (campo prova n 1 e 2). Qui abbiamo effettuato delle prove penetrometriche di raffronto utilizzando un penetrometro pesante (SCPT). I risultati hanno rilevato una perfetta correlazione fra i valori forniti dal penetrometro medio DPM 30 e quelli forniti dal penetrometro pesante. In definitiva possiamo affermare di aver eseguito il lavoro a regola d'arte avendo migliorato i parametri del terreno sottostante i 500 ml di fondazione del “padiglione Galli”.