Le Mura Aureliane furone erette tra il 270 ed il 275 dall'imperatore Aureliano per difendere Roma dagli attacchi delle popolazioni barbare. Variamente restaurate nel corso dei secoli, sono ancor oggi uno dei più imponenti monumenti della città e costituiscono la più estesa e meglio conservata fortificazione del mondo classico.
IL PROBLEMA
Uno sperone murario di rinforzo locale alle mura presentava lesioni significative riconducibili a un cedimento in fondazione. Al momento del sopralluogo, lo sperone era stato messo in sicurezza mediante opere provvisionali.
Perchè è stata scelta la soluzione Uretek:
- rapidità: attenta pianificazione e programmazione dei tempi di esecuzione che permettevano di realizzare l’opera in tempi brevi;
- costi competitivi;
- non invasività: l’intervento proposto da Uretek non necessitava di scavi o lavori in muratura, non avrebbe sporcato l’area né prodotto scarti di lavorazione;
- monitoraggio continuo del lavoro: sia durante che dopo l’intervento le attività sarebbero state sottoposte a controllo in tempo reale mediante tecnologia laser d’avanguardia e personale altamente qualificato;
- applicazione della tecnologia esclusiva Uretek Deep Injections® che, grazie all’iniezione della resina espandente Uretek Geoplus® ad alta pressione di rigonfiamento, compatta il terreno e stabilizza le strutture;
- attenzione all’ambiente: la miscelazione fuori terra delle resine Uretek® genera un prodotto finale inerte, che non rilascia eluati nel terreno e nelle eventuali falde presenti.
LA SOLUZIONE
Abbiamo consolidato il terreno di fondazione aumentando la sua capacità portante ed eliminando i vuoti eventualmente presenti a vari livelli di profondità. Per ottenere questo risultato abbiamo applicato la tecnologia Uretek Deep Injections® che prevede iniezioni della resina espandente Uretek Geoplus® secondo due fasi operative:
1ª FASE - Compattazione superficiale: iniezioni eseguite all'intradosso delle fondazioni con lo scopo di migliorare le caratteristiche geomeccaniche del terreno e riempire i vuoti macroscopici presenti nell'interfaccia fondazione-terreno.
2ª FASE - Consolidamento in profondità: iniezioni eseguite su 3 e 5 livelli di profondità nel volume di terreno interessato dai carichi trasmessi dall’edificio.
Abbiamo monitorato costantemente l’andamento dei lavori tramite un sistema laser sensibile a spostamenti di +/- 0,5 mm. Complessivamente abbiamo consolidato il terreno sottostante 10,0 ml di fondazione continua in 2 giorni lavorativi.
Osservazioni
I sollevamenti verticali del manufatto sono indice dell’efficacia del trattamento. Tali sollevamenti, infatti, possono avvenire solamente dopo che l’espansione generata dal processo di rigonfiamento della resina ha prodotto l’addensamento di tutto il terreno circostante l’iniezione, nelle direzioni diverse dalla verticale, dove lo stato di tensione è inferiore.
IL PROGETTO NEL DETTAGLIO
Indagini
Le indagini conoscitive preliminarmente svolte (carotaggi, endoscopie, videoispezioni) avevano evidenziato una struttura in laterizio con alla base pietrame eterometrico di varia natura, con prevalenza di blocchi tufacei e scarsa malta alterata: la fondazione si presentava dunque “a sacco” con piano di imposta a 160 cm dal piano di campagna, più superficiale rispetto al piano fondale del retrostante muro principale. Il terreno di sedime era costituito da riporto di natura piroclastica, granulometricamente assimilabile a sabbie-limose. Le fessure erano di ampiezza superiore a 10 mm con andamento verticale prevalente; dalle endoscopie eseguite risultava un netto distacco tra lo sperone e le mura retrostanti.
Il dissesto era quindi riconducibile a:
- terreno di sedime eterogeneo e poco addensato in origine;
- fenomeni di ritiro-rigonfiamento nella matrice fine presente;
- evapotraspirazione;
- vibrazioni indotte dal traffico veicolare.
Intervento
Il nostro intervento ha interessato il Settore D, tratto D2-D3 delle Mura Aureliane, tra Piazale Porta Pia e Piazza della Croce Rossa. Nello specifico siamo intervenuti su un rinforzo murario in elevazione, realizzato in aderenza alla struttura muraria principale e non ammorsato a quest’ultima. Il manufatto è localizzato in corrispondenza di un angolo delle Mura Aureliane, esternamente all’Ambasciata Britannica ed è stato più volte ricostruito in epoche diverse fino al secolo scorso.
Abbiamo consolidato il terreno di fondazione con lo scopo di migliorare le caratteristiche meccaniche ed idrauliche del terreno sottostante 10,0 ml di fondazione. Per iniettare la resina espandente abbiamo effettuato perforazioni, del diametro di 26 mm, attraverso le strutture di fondazione e intervallate a distanze regolari. Abbiamo eseguito le iniezioni su 3 livelli di profondità alle quote di m 0,10 - m 1,10 e m 2,10 dal piano di posa della fondazione; in questo modo abbiamo raggiunto con precisione tutto il volume maggiormente interessato dai carichi del fabbricato.
L’esito positivo dell’intervento è stato avvalorato dall’ esecuzione di due prove penetrometriche dinamiche comparative: una pre-iniezione e una post-iniezione.
Confrontando le prove abbiamo potuto rilevare l’incremento dei parametri meccanici dei volumi di terreno trattati con le iniezioni (vedi grafico).
Durante le iniezioni della resina, per monitorare in tempo reale il comportamento della struttura, abbiamo utilizzato una strumentazione laser con precisione di +/- 0,5 mm.: durante le operazioni di iniezione è stato riscontrato un sollevamento uniforme della struttura in elevazione pari a mm 1,0.