Il Museo nazionale di storia naturale di Parigi, situato all'interno del meraviglioso Jardin des Plantes, è uno dei più antichi spazi museali dedicati alla scienza. Le collezioni, che contano circa due milioni e mezzo di opere su 3000 mq di sale espositive, sono ospitate all’interno di diverse strutture che risalgono al XVIII secolo.
IL PROBLEMA
Il padiglione occupato dalla Galleria di Paleontologia, una struttura lunga quasi 100 metri, mostrò i primi segni di cedimento già a cavallo delle due guerre mondiali. Negli anni successivi il dissesto si aggravò costantemente finchè, recentemente, sui muri portanti, comparvero lesioni che presentavano un’apertura variabile da 10 a 20 mm.
Le esigenze del cliente
Il committente, non solo necessitava un intervento tempestivo e garantito nel tempo, ma la delicatezza del contesto imponeva la scelta di una squadra di professionisti capaci di lavorare nella massima salvaguardia degli edifici storici e in condizioni che ponevano molti limiti operativi.
Perché è stata scelta la soluzione Uretek:
- Rapidità
attenta pianificazione e programmazione dei tempi di esecuzione che permettevano di realizzare l’opera in tempi brevi; - Costi competitivi
- Non invasività
l’intervento proposto da Uretek non necessitava di scavi o lavori in muratura, non avrebbe sporcato l’area né prodotto scarti di lavorazione; - Monitoraggio continuo del lavoro
sia durante che dopo l’intervento le attività sarebbero state sottoposte a controllo in tempo reale mediante tecnologia laser d’avanguardia e personale altamente qualificato; - Applicazione della tecnologia esclusiva Uretek Deep Injections®
che, grazie all’iniezione della resina espandente Uretek Geoplus® ad alta pressione di rigonfiamento, compatta il terreno e stabilizza le strutture; - Attenzione all’ambiente
la miscelazione fuori terra delle resine Uretek® genera un prodotto finale inerte, che non rilascia eluati nel terreno e nelle eventuali falde presenti.
LA SOLUZIONE
Abbiamo applicato la tecnologia Uretek Deep Injections® che prevede iniezioni della resina espandente Uretek Geoplus® secondo due fasi operative:
- 1ª FASE - Compattazione superficiale
iniezioni eseguite all'intradosso delle fondazioni con lo scopo di migliorare le caratteristiche geomeccaniche del terreno e riempire i vuoti macroscopici presenti nell'interfaccia fondazione-terreno. - 2ª FASE - Consolidamento in profondità
iniezioni eseguite su 4 livelli di profondità nel volume di terreno maggiormente interessato dai carichi.
Abbiamo verificato la riuscita dell'intervento tramite monitoraggio laser durante le iniezioni e mediante prove penetrometriche, eseguite prima e dopo l’intervento. Abbiamo trattato 55 ml di fondazione in 7 giorni lavorativi.
OSSERVAZIONI
Questo intervento, che abbiamo eseguito in completa autonomia, ha dimostrato la scarsa invasività della tecnologia Uretek Deep Injections® che non richiede opere provvisionali o movimentazione di macchinari ingombranti. È stata particolarmente apprezzata la capacità dei nostri tecnici di lavorare in un ambiente ristretto e poco accessibile senza disturbare le normali attività dell’area museale.
L'INTERVENTO NEL DETTAGLIO
Le indagini
In un edificio di quasi 100 metri di lunghezza, completamente sprovvisto di giunti di dilatazione, già nel 1988 si era notata un’accentuazione del fenomeno di abbassamento di alcuni pali nel terreno di fondazione della struttura. La direzione del Patrimonio del Museo decise, fin dall'inizio, di commissionare al CEBTP (Centro sperimentale di ricerca e studio del Dipartimento di Costruzioni e Lavori Pubblici) l'indagine sulle cause del dissesto. Il CEBTP, a metà dicembre del 2004, fece eseguire dei sondaggi che rivelarono una situazione di generale allentamento e detensionamento del terreno di fondazione. Questo ente, nel suo rapporto finale, consigliò l’utilizzo delle iniezioni di resina espandente per consolidare il terreno di fondazione dell’edificio. I terreni cedevoli si trovavano, in parte, sotto la galleria di Paleontologia per cui fu necessario trasferire rapidamente gli uffici occupati dai ricercatori e puntellare le zone lesionate. L’obiettivo primario era quello di evitare che si generassero delle tensioni nella pavimentazione della sala d’esposizione aperta al pubblico.
L'intervento
Abbiamo scelto di impiegare il metodo Uretek Deep Injections® che prevede l’esecuzione di fori a vari livelli di profondità, distribuiti lungo i nastri di fondazione sotto le sale espositive. Abbiamo optato per questo tipo di lavorazione per il suo basso grado di invasività, infatti i fori richiesti sono diametro ridotto, inferiore a 3 cm, e vengono realizzati con perforatori manuali: in questo modo non avremmo generato vibrazioni e né disturbato le eventuali attività in corso. L’iniezione della resina Uretek Geoplus®, che espandendo nel terreno di fondazione ne provoca la compattazione, permette di migliorare le caratteristiche di resistenza e deformabilità del terreno stesso quali coesione, modulo elastico e resistenza alla compressione.
Controlli e verifiche
Il monitoraggio e i test penetrometrici comparativi che abbiamo eseguito hanno confermato il successo dell’intervento. Una volta chiuse, le crepe non si sono più riaperte ed i ricercatori hanno potuto ritornare nel loro spazio lavorativo.