Punta della Dogana, sorta nel XVII secolo, è una delle costruzioni-simbolo della città lagunare. Con la sua inconfondibile forma triangolare, divide il Canal Grande dal Canale della Giudecca.
IL PROBLEMA
Nel mese di Maggio 2003, durante alcuni lavori di risanamento della riva lungo il Canal Grande, si sono verificati improvvisi cedimenti del muro di sponda e del retrostante edificio monumentale della Dogana. Tale cinematismo ha riattivato delle lesioni di vecchia data e ne ha creato delle nuove sulle contropareti, sui muri portanti e sul corpo scale.
Le esigenze del cliente
Il committente, non solo necessitava un intervento tempestivo e garantito nel tempo, ma la delicatezza del contesto imponeva la scelta di una squadra di professionisti capaci di lavorare nella massima salvaguardia degli edifici storici, in un sito poco accessibile ed in condizioni che ponevano molti limiti operativi.
Perché è stata scelta la soluzione Uretek:
- Rapidità
attenta pianificazione e programmazione dei tempi di esecuzione che permettevano di realizzare l’opera in tempi relativamente brevi; - Costi competitivi;
- Non invasività
l’intervento proposto da Uretek non necessitava di scavi o lavori in muratura, non avrebbe sporcato l’area né prodotto scarti di lavorazione; - Monitoraggio continuo del lavoro
sia durante che dopo l’intervento le attività sarebbero state sottoposte a controllo in tempo reale mediante tecnologia laser d’avanguardia e personale altamente qualificato; - Applicazione della tecnologia esclusiva Uretek Deep Injections®
che, grazie all’iniezione della resina espandente Uretek Geoplus® ad alta pressione di rigonfiamento, compatta il terreno e stabilizza le strutture; - Attenzione all’ambiente
la miscelazione fuori terra delle resine Uretek® genera un prodotto finale inerte, che non rilascia eluati nel terreno e nelle eventuali falde presenti.
LA SOLUZIONE
Abbiamo applicato la tecnologia Uretek Deep Injections® iniettando la resina espandente Uretek Geoplus® nel terreno di fondazione e in quello a tergo del muro di sponda del canale, senza interferire con le strutture murarie degli edifici storici esistenti. L'intervento ha avuto luogo in due fasi:
- 1ª FASE - Compattazione superficiale:
iniezioni all'intradosso delle fondazioni allo scopo di migliorare le caratteristiche geomeccaniche del terreno e riempire i vuoti macroscopici presenti all'interfaccia fondazione terreno. - 2ª FASE - Consolidamento in profondità:
iniezioni nel volume di terreno interessato dai carichi soprastanti fino a raggiungere il tetto della formazione sabbiosa. Abbiamo verificato la buona riuscita del lavoro mediante monitoraggio laser durante le iniezioni, eseguendo prove penetrometriche prima e dopo l’intervento e prelevando materiale da sottoporre a test di laboratorio.
L'INTERVENTO NEL DETTAGLIO
Le indagini
Abbiamo ispezionato le fondazioni, mediante carotaggi e pozzetti esplorativi che hanno rivelato uno stato di fatto eterogeneo: in parte murature di mattoni e pietra poggiati direttamente sul terreno, in parte pali di legno infissi ed infine una porzione di basamento di una torre preesistente. Abbiamo eseguito indagini geognostiche (comprensive di prove SPT, CPTU e prove di laboratorio) che hanno permesso di definire la stratigrafia dal piano banchina fino alla profondità di 30 m. Prima dell’intervento abbiamo eseguito una serie di livellazioni sui lati dell’edificio prospicenti i canali, che hanno mostrato, in molti casi, un brusco incremento dei cedimenti fra due letture successive. Le livellazioni lungo i due lati del corridoio centrale al primo piano dell'edificio, dal marzo 2004 al maggio 2004, avevano dimostrato che la parte centrale dell'edificio non aveva subito cedimenti nel periodo considerato.
L'intervento
Abbiamo predisposto una maglia di iniezioni distribuita su di un numero di livelli variabile da 4 a 7 con interasse tra i fori pari a circa 50 cm. Inoltre abbiamo eseguito un trattamento di tipo colonnare, realizzato sfilando il tubo d’iniezione dal foro, con velocità controllata, durante l’erogazione della resina. Questo tipo di iniezione ha interessato una fascia di terreno a tergo del muro di sponda nell’intervallo di quote da -8,50 m fino a -3,00 m.s.l.m. mediante colonne di iniezione con interasse di 50 cm.
- monitoraggio laser del fabbricato durante le iniezioni;
- livellazione di precisione, sulla porzione di fabbricato interessata dall’intervento, per un periodo di 6 mesi durante e dopo il trattamento;
- prove penetrometriche dinamiche (DPM30) prima, durante e dopo l’intervento;
- carotaggi continui e prove di laboratorio.